Melania
Mazzucco, in “Sei come sei”, traccia una figura
femminile straordinaria, insolita ma credibile. Un’eroina che
sa affrontare con forza, determinazione e da sola una storia
drammatica, resa ancora più difficile dai pregiudizi da cui è
circondata e da leggi miopi che non riconoscono ancora la piena
uguaglianza e parità nelle professioni e nei legami
sentimentali. Credere però che il tema conduttore del romanzo
sia l’amore omosessuale è riduttivo ed errato. E’
l’amore filiale, è l’essere figli, perché
lo dice la stessa Mazzucco in un’intervista ”Si
può essere genitori per scelta o destino, ma è
impossibile non essere figli”.
E, in una famiglia potenzialmente normale, come quella di Eva,
formata da una figlia e da due padri, ciò che è
importante è che ci sia l’amore che dà sicurezza
e certezze.
L’autrice
ha scelto d’intitolare la sua opera “Sei come sei”
perché” la cosa fondamentale, per non causare
infelicità e disamore, è accettare l’altro e
accettarsi per come si è. Tutti siamo diversi, ma la
diversità non deve portare a discriminare. La storia della
famiglia unita che sa affrontare difficoltà e pregiudizi,
prende all’improvviso una piega drammatica: il padre
Christian, giovane professore di latino, serio, responsabile,
rispettoso delle regole e severo, muore in un incidente con la moto.
Eva è costretta da una legge impietosa e crudele a lasciare
la propria casa, la scuola, i compagni, ma soprattutto l’amato
padre Giose, personaggio originale, estroso e stravagante, che si è
liberato da ogni senso del dovere e vuole vivere insieme ai suoi
cari, libero da ogni costrizione e felice. Quando la ragazza ha un
conflitto tipico con i suoi coetanei che hanno postato su Facebook
una pagina contro di lei, con insulti, offese, minacce, immagini di
escrementi, e quando il ragazzino per cui prova i primi palpiti del
cuore, le ruba la foto che la ritrae insieme ai suoi due padri,
reagisce duramente e lo spinge, facendolo cadere nella metro.
Spaventata per il tremendo gesto, scappa e va alla ricerca del padre
Giose, trasferitosi a Visso sui Monti Sibillini, dove cerca di
rifarsi una vita per ottenere l’affidamento di Eva.
Il
romanzo diventa a questo punto storia di un viaggio, ricerca delle
proprie origini, risposta ai molti perché che l’angosciano,
ma soprattutto storia di una crescita personale attraverso la
ricostruzione del legame che ha unito i due uomini. Scoprirà
molto su se stessa e sui suoi genitori, sui sentimenti che legano le
persone al di là dai ruoli e delle leggi, e sulla storia
straordinaria cui deve la vita.
Nel
centro del racconto ci sono pertanto un padre e una figlia che si
amano in modo assoluto e totalizzante e questo porta a un’unica
riflessione: riconoscere che i sentimenti non appartengono a un
genere specifico, ma all’essere umano. La narrazione di questi
momenti fa emergere la sensibilità e la delicatezza della
scrittrice, ma anche la profonda conoscenza che ha dell’arte e
della cultura classica.
La
Mazzucco tratta quest’argomento attuale e dibattuto, ma ancora
tanto controverso o volutamente ignorato, con garbo e delicatezza,
dando alla narrazione un ritmo incalzante e veloce, facendo muovere
i suoi personaggi in spazi e tempi diversi. Quando i personaggi si
muovono nel passato, il ritmo della narrazione è lento, nel
presente e nella realtà d’oggi è invece
accelerato. E la storia, narrata con una lingua precisa e composita,
con una scrittura leggera e scarna, prende e attrae come se fosse un
libro d’avventure.
La
scrittrice affronta il tema con leggerezza e rispetto delle
diversità. E’ importante riflettere anche sul concetto
della relatività del tempo che l’autrice sviluppa e
chiarisce in modo semplice e chiaro: Il tempo è relativo e
personale, come relativo è tutto in questo mondo, e muta per
ciascun individuo. Questa riflessione filosofica l’autrice la
fa rifacendosi agli studi di Dionisio il Piccolo il quale comprese
che, per stabilire la data in cui cade la Santa Pasqua, bisognava
far riferimento alla nascita di Gesù che, secondo lui,
avveniva nell’anno 753 dalla fondazione di Roma. Lo studioso
però, non conoscendo lo zero, che sarà rivelato agli
occidentali dal matematico Fibonacci, all’anno I avanti Cristo
faceva seguire l’anno I dopo Cristo, saltando così un
anno: l’anno zero. Ed è in quell’anno mai
esistito, in cui nessuno è vissuto che Eva vuole abitare”
là
dove vivono i personaggi dei romanzi che ho letto e che scriverò,
quelli che esistono solo nelle pagine dei libri: Quelli che nascono,
ma non invecchiano quelli che sono per sempre perché non
furono mai”.
Non
c’è nulla di esasperato o di ostentato nella narrazione
della Mazzucco, anche nei momenti più difficili e dolorosi,
perché quello che esce vincitore è l’amore che
supera pregiudizi, diffidenze e falsi moralismi.
Soverato
26/02/2014