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Cineforum 2012

 

a cura di Maria Grazia Riveruzzi

responsabile del gruppo-cinema della BDS

   Film  di ottima confezione estetica , in grado di emozionare, di far sognare , girati da mano femminile, sono ben pochi….soprattutto se si va a cercare tra le registe italiane.

È pur vero che  una delle finalità della nostra biblioteca è di valorizzare il talento delle esordienti alla regia, ma lasciamo, per ora, questo compito ai Festival del cinema delle donne, dove film validi a regia femminile sono molti , ma ben pochi sono distribuiti nel circuito nazionale e quindi  sono di difficile reperibilità .

Dovendo presentare alle socie una rassegna di qualità, che tocchi temi attuali ma sia anche in grado di sollecitare emozioni e riflessioni sul processo di trasformazione dei rapporti familiari e di genere ,   la scelta è caduta su due film di fattura straniera  e mi riferisco a Susanne Bier, regista danese di fama internazionale e due film di fattura maschile  del regista Waine Wang e del regista francese Philippe Le Guay .

 Ho ritenuto, pertanto, opportuno titolare questa rassegna “ Cinema delle donne “ in riferimento a opere cinematografiche a regia  maschile che hanno rivolto uno sguardo particolare al mondo interno ed esterno delle donne, rendendole protagoniste di storie vere o romanzate e restituendo loro esistenza e soggettività .

E..” Donne di cinema” come omaggio e riconoscimento a tutte quelle donne  che lavorano nel mondo del cinema, registe, attrici, sceneggiatrici, costumiste , operatrici del montaggio, doppiatrici etcc.

Con questo  criterio ho proposto due film a regia femminile : “ Dopo il matrimonio”  e “ In un mondo migliore “ di Susanne Bier  e due film a regia maschile “ Il ventaglio segreto “ di Waine Wang ,  ispirato al romanzo” Fiocco di neve e il ventaglio segreto” della scrittrice Lisa See  e “Le donne del sesto piano “ di Philippe Le Guay  .

I film sono stati visionati e discussi nell’interno del gruppo-cinema ,composto dalle socie Procopio Maria, Paola Nucciarelli, Rosalba Pugliese, Mara Gaudioso  e coordinato da Maria Grazia Riveruzzi.

Le schede compilate dal gruppo–cinema, oltre ad una breve sinossi,  rivolgono una particolare attenzione  alla filmografia del/la regista  e ai messaggi intrinseci delle loro opere, lasciando allo spettatore il gusto dell’interpretazione personale e del confronto-dibattito interpersonale.

Quattro film ambientati in luoghi a noi lontani  che spaziano dalla Danimarca alla Francia fino all’estremo Oriente, la Cina, in una dimensione temporale che alterna presente e passato, piccole storie umane  inserite, quasi casualmente, nella grande storia dell’umanità.

Un velato giudizio manicheo serpeggia nella rappresentazione  di due mondi in contrasto tra di loro  : quello occidentale, opulento, consumistico e violento e quello orientale, povero ma felice, custode di antiche tradizioni , minacciate, oggi, dal processo d’evoluzione. Quello dei ricchi, individualista,conformista ,triste e grigio e quello dei meno fortunati , ricco di umanità, della gioia di vivere, di calore umano.

I film scandagliano in modo viscerale la complessità dei legami familiari,sia di coppia,sia  tra genitori e figli/ie e l’opacità delle figure femminili è intenzionalmente voluta dalla regista (Susanne Bier.), per meglio esplorare il mondo maschile sia nel suo rapporto con la violenza sia nel suo rapporto con l’affettività della sfera familiare.

Indagano sulla complessità delle relazioni femminili, evidenziando come la pratica dell’amicizia tra donne e tra uomini e donne  sia minacciata dai ritmi frenetici della società moderna o dalla corsa alla carriera ( Waine Wang ), dai pregiudizi di classe, dal morbo sociale dell’incomunicabilità  (Philippe Le Guay).

Sono storie molto diverse ma con un intento comune : recuperare la pratica delle relazioni  femminili e tra i due generi, il valore dell’amore, dell’amicizia , della famiglia e sperare che le nuove generazioni apprendano, meglio dei loro padri e delle loro madri, la politica dell’accoglienza dell’Altro/Altra per costruire un mondo migliore come si augura la Bier nel film “ In un mondo migliore “ .

  

    Soverato 8 febbraio 2012

 

 
 
 
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