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Il
mio nuovo strano fidanzato
Anno 2004
Nazione:
Spagna, Regno Unito, Argentina, Portogallo
Genere:
commedia
Regia: Teresa
De Pelegrì, Dominic Harari
Titolo
originale: Seres queridos
Durata: 89’
Data d’uscita:
20 maggio 2004
Cast: Norma
Aleandro, Guillermo Toledo, Marian Aguilera, Maria Botto
Produzione:
Greenpoint Films, Madragoa Filmes, Patagonic Film Group, Tornasol
Films S.A.
Ambientato a
Madrid, il film si svolge per gran parte nell’abitazione di una
famiglia ebrea: i Dalinskiy. Leni, la figlia più “normale” e
l’unica a vivere una vita indipendente, porta a casa il suo “nuovo
strano fidanzato”, Rafi, palestinese. Il tentativo iniziale di
nascondere la vera nazionalità del ragazzo crea una serie di
equivoci e di situazioni paradossali a tal punto che Rafi, in modo
maldestro e accidentale, fa cadere dalla finestra la zuppa surgelata
che va a colpire in testa proprio il padre di Leni.
Una buona
commedia d’evasione, d’umorismo che sdrammatizza e ironizza sui
difficili e molto delicati rapporti tra israeliani e palestinesi e
ripropone, in un’ora e mezza di sano e divertente intrattenimento,
una sottile riflessione sulle difficoltà di una quotidiana
convivenza politico/sociale, che vale certo di più degli intenti
educativi e pacifisti di molti film impegnati e seriosi. Il film è
un esempio efficace di come la Pace tra due realtà così diverse sia
possibile ed è d’ulteriore aiuto a riflettere sulle
incomprensioni, sui quotidiani screzi che regnano in ogni famiglia,
dove ognuno lotta ferocemente per preservare il proprio modo di
essere, di pensare, d’agire.” Mamma l’unica cosa che ti chiedo
adesso è di giudicarlo come persona” dice Leni quando rivela la
vera nazionalità del fidanzato. La regia dirige tutta la vicenda,
usando lo stile della “presa diretta” : con stacchi rapidi e
brevi piani di sequenza; efficace la sceneggiatura che , giocando con
i luoghi comuni ( come le classiche cene che vedono commensali
imbranati e imbarazzati) e ricorrendo a dialoghi serrati, riesce a
coinvolgere e a divertire. Il film sembra essere stato ideato e
scritto per essere rappresentato a teatro: è quasi tutto ambientato
nell’abitazione dei Dalinsky, in spazi ristretti e semplici, con un
tocco dinamico condito da umorismo nero che caratterizza una parte
delle produzioni ispaniche d’oggi e che dà alla pellicola
un’impronta molto personale. Il film si apprezza sia per la sua
morale semplice ed educativa: l’amore non conosce barriere e supera
differenze ed incomprensioni; sia per la recitazione sempre un po’
sopra le righe.
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