Sei su Archivio / 2022 / eventi
Antonella Polimeni
a
cura di Maria Procopio
Desidero
anch’io ringraziare la Rettrice Antonella Polimeni, la cui presenza
qui oggi ci onora. Non mi soffermo sulla sua persona, ciò che lei è
e rappresenta lo ha detto bene la Presidente della biblioteca delle
donne, Paola Nucciarelli.
L’aspetto
su cui voglio soffermarmi, invece, è, come posso dire, l’antefatto
che precede ed ha favorito la sua presenza qui oggi insieme a noi.
Devo
andare indietro di qualche mese, a gennaio di quest’anno, mese in
cui si discuteva dell’elezione del Presidente della Repubblica
italiana. Immagino che il ricordo di quei giorni sia ancora in tutti
noi, con i partiti incapaci di concordare su una candidatura adeguata
a sostituire il Presidente uscente, Sergio Mattarella. Ma di quei
giorni a me interessa sottolineare un aspetto importante, oltre
all’indignazione che ci attraversava per l’ipotesi di possibili
candidature per noi irricevibili e insostenibili. L’aspetto
cui mi voglio riferire è questo: le proposte di candidature maschili
erano sempre nominative, con preciso nome e cognome della persona
candidata; poi, accanto a questo, ricorreva, con una frequenza
alternante, la frase: si dovrebbe, bisogna, è il momento di eleggere
una donna, ma in questo caso niente nomi, solo un riferimento
generico al genere, tanto per lavarsi la coscienza. Perché credo che
questa volta si avvertisse in maniera ancora più forte la
contraddittorietà di un sistema politico che ancora esclude le donne
dalla rappresentanza al massimo livello della nostra vita
istituzionale, oltreché in tante altre sedi. Abbiamo sentito che in
questa questione non potevamo e non volevamo mantenere un
atteggiamento di osservatrici passive, che volevamo andare al di là
del sentimento di indignazione ed anche di frustrazione, così ci
siamo date l’autorizzazione e la libertà, partendo dalla nostra
idea e pratica politica e dal nostro sguardo femminista sul mondo, di
nominare, di incarnare con nome e volto, la proposta di una figura
femminile alla Presidenza della Repubblica. Una donna che avesse
consapevolezza di genere, che non si collocasse nel solco dell’ordine
patriarcale maschile, perché altrimenti non si sarebbe verificato
spostamento né di ordine reale né di ordine simbolico.
Tra
i numerosi nomi che avremmo potuto proporre abbiamo scelto quello
della magnifica Rettrice Antonella Polimeni. Ovviamente senza
chiederle il consenso, (e di questo credo ci abbia perdonato), perché
non ce lo avrebbe mai potuto dare. I motivi della scelta sono
specificati nell’appello e nel comunicato che abbiamo diffuso. Lei
rappresenta cultura, competenza, professionalità, capacità di
governo, ma soprattutto per noi è stato ed è importante il fatto
che tutto questo non venga vissuto ed esercitato in maniera neutra,
ma troviamo in lei la consapevolezza di essere donna e che, partendo
da questa consapevolezza, incontra il mondo, valorizzando le
differenze e l’inclusione.
Martedì
28 giugno 2022
|