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Relazione ed analisi dei questionari



A cura di Marzia Colace























CENERENTOLA: l’ideale dell’amore coniugale

Cenerentola rappresenta la fiaba che meglio incarna l’ideale di donna mansueta, fiduciosa di un futuro migliore se non magico e dedita all’ideale di amore romantico fondato sulla realizzazione di sé quando solo coincide con la realizzazione della coppia coniugale. A scapito di ostacoli, sacrifici e sofferenze che Cenerentola subisce, il suo percorso quotidiano va avanti trascinato da una sorta di abnegazione che la premia alla fine della storia facendole raggiungere il suo unico obiettivo, il principe.

E vissero felici e contenti” è l’epilogo che ha ammaliato generazioni di bambine tant’è che possiamo senza dubbio affermare che universalmente Cenerentola è l’ideale dell’amore coniugale.

Il questionario consta di 4 domande:

  1. Tra i diversi personaggi femminili quale ti ispira simpatia, quale antipatia e quale motivo orienta questa scelta.

  2. L’allegria e l’ottimismo che accompagnano Cenerentola ogni mattina della sua vita da serva, sono sentimenti reali o irreali calati della tua vita?

  3. Il Principe è o meno un obiettivo di vita o un mezzo per realizzarsi?

  4. Chi decide il destino di Cenerentola?

Lettura ed analisi:

Cenerentola rimane il personaggio maggiormente simpatico perché buona e mansueta. La matrigna e le sorellastre si stagliano come emblemi di antipatia per eccellenza. Queste preferenze confermano in qualche modo la universalità di categorie di buono e cattivo che accompagnano anche la struttura delle fiabe nel loro taglio moralistico.

I sentimenti di ottimismo e allegria percepiti come reali nella quotidianità dei ragazzi rivelano un orientamento che aderisce maggiormente alla loro vita. Sono probabilmente categorie emotive ed affettive che questa generazione si ritrova a vivere e che non disdegna.

L’obiettivo nella vita di Cenerentola è il Principe. Non si ravvede un secondo fine nelle intenzioni di Cenerentola, né tantomeno c’è uno spiraglio di desiderio di realizzazione di sé se non associato alla coppia coniugale sinonimo di felicità per la donna che sta in Cenerentola.

La domanda che pone la questione del destino, rileva un orientamento convergente sulla figura della matrigna come donna malefica che, operando il male, direziona i buoni intenti di Cenerentola proprio a discapito della sua ostinazione malvagia. Da notare risposte isolate che coinvolgono la scarpetta, il principe ed il re.

Le risposte divergenti (al campione adottato) date dagli alunni della classe 2A Laganosa in cui è Cenerentola che sceglie per se stessa, presuppongono una riflessione più approfondita sicuramente avvenuta in ambito di classe  dalla quale può emergere che la scelta del proprio destino è stata operata dalla protagonista della fiaba per ribellione ai soprusi della matrigna e per fedeltà al proprio sogno.

LA PRINCIPESSA E IL  RANOCCHIO: L’ideale dell’amore di sé

Tiana è il personaggio femminile protagonista del film La Principessa ed il Ranocchio. Validi e forti valori nella sua crescita sono l’educazione impartita dai suoi genitori ed in particolare dal papà che, nonostante venga a mancare nella crescita di Tiana, echeggia sempre e costantemente dentro il cuore della nostra eroina. Tiana vuole realizzare il sogno che condivideva con il padre e che persegue fortemente lavorando strenuamente, sacrificando il sonno e mai allontanandosi dall’obiettivo ultimo, la realizzazione del ristorante. La figura maschile è in questo caso complice del destino vuoi in linea ascendente (vedi il padre)  vuoi in linea affine ( il compagno della sua vita).

Le figure femminili sono diverse e tutte altamente significative nella vita di Tiana. I personaggi maschili anche se antropomorfizzati hanno lo stesso peso nel percorso audace che Tiana deve intraprendere per scoprire la propria verità pur invischiandosi nella palude della ricerca di sé.

Il questionario consta di 4 domande

  1. Sogna forte! La stella della  sera (la fortuna) ti darà una mano, ma il resto lo fai tu con il tuo lavoro” Così si esprime il papà di Tiana parlandole dei suoi desideri.

    Credi che il lavoro duro sia la chiave per avere ciò che si desidera nella vita?

  2. Tiana, Mama Odie, Charlotte La Buff, Eudora. Queste le figure femminili del film. Quale, a tuo avviso, è la più felice? Perché?

  3. Qual è il personaggio maschile nel film più “intelligente” e perché?

  4. Alla fine della storia Tiana sceglie di realizzare ciò che ha sempre voluto o ciò di cui ha bisogno ?

Lettura ed analisi:

Alla prima domanda le risposte in maggioranza hanno dato credito all’operosità di Tiana confermando che il duro lavoro è necessario ed è prodromo al raggiungimento di obiettivi congrui ai propri desideri.

Le figure femminili sono percepite nella loro coerenza. Tiana è scelta perché realizza il suo sogno e raggiunge anche l’amore; Charlotte perché è ricca e non ha bisogno di nulla in quanto le cose le sono offerte su un piatto d’argento senza sacrificio alcuno; Mama Odie è una donna libera e felice nell’aiutare le persone a realizzare il meglio di sé; Eudore la madre dei Tiana ha anch’ella tutto, ma a dispetto di Charlotte che possiede le cose, Eudore è l’emblema della madre di famiglia felice che si realizza attraverso l’amore del marito, anche buon padre, e della figlia, fedele prodotto di sani principi educativi.

Tra i personaggi maschili valutati attraverso la categoria dell’intelligenza le risposte sono variegate. La maggioranza di scelte ricade su Ray la lucciola che dona se stessa per aiutare e che sacrifica la propria vita, in nome dell’amicizia e della solidarietà. Il personaggio del padre di Tiana è riconosciuto come intelligente nella misura in cui trasmette valori che rimangono saldi anche alla sua scomparsa. Il coccodrillo è considerato spensierato e chi lo ha scelto nella risposta probabilmente associa l’intelligenza a componenti più emotive che intellettive. la scelta, invece, del mago porta a pensare che l’intelligenza è verosimilmente strategia e furbizia nella sua accezione più circostanziata.

Infine, alla domanda se Tiana abbia realizzato ciò di cui aveva bisogno o ciò che ha sempre voluto, all’unanimità appare che i due obiettivi,  l’uno con una componente fortemente emotiva, l’altra con una componente visibilmente più cognitiva, coincidono. Altresì è chiaro che la completezza del suo sogno coincide con la realizzazione sentimentale: il sogno di Tiana è completo solo quando l’amore si svela nella sua vita reale anche se non è leitmotiv della sua crescita femminile.  


OCEANIA: L’ideale della realizzazione civile di sé

Oceania è destinata a condurre e regnare sul suo popolo per trasmissione familiare. Il padre le svela il suo destino da subito, ma omette elementi fondamentali che porterebbero al miglioramento e allo sviluppo della tribù e del territorio di competenza del regno. Il timore delle ombre del passato le viene celato, anche se è imprescindibile dal cambiamento che deve essere operato, pena la scomparsa della tribù stessa. È la figura arcana femminile della nonna che interviene con delicatezza per stimolare e invogliare Oceania ad “oltrepassare i limiti” e la storia prende, quindi, il corso giusto.  Oceania deve guidare il suo popolo, non ha altri pensieri e non tollera distrazioni anche nel caso in cui debba cooperare con un uomo o un semidio. Oceania realizza se stessa come donna, come capo.

Il questionario consta di 4 domande:

  1. L'eroina della storia è una ragazza coraggiosa che "sposa una causa" e non un uomo. Credi che ai giorni nostri una ragazza possa sposare una "causa" e realizzarsi (essere soddisfatta del proprio lavoro, del proprio impegno civile, aiutare gli altri per il bene comune e non per quello personale)? 

  2. Se sì, conosci qualcuna che lo ha fatto? La ammiri?

  3. Quale aspetto del carattere di Vaiana ti è piaciuto?

  4. Credi che Mawi, il semidio, sia più simile a un dio o ad un uomo? Perché?

Lettura ed analisi:

Alla prima questione sembra che “sposare una causa” venga percepito dal campione per lo più come adesione ad un’opera umanitaria considerevole come ad esempio l’operato della scienziata Rita Levi Montalcini o il processo di pace e di bene di madre Teresa di Calcutta. Ciò ha stimolato la riflessione in seno alla classe. La condivisione di un progetto o di un’idea è fattibile nella vita comune ed appartiene alle donne tanto quanto agli uomini. A questa considerazione alcuni maschi del campione hanno dato rilievo a quelle ragazze che sposano una causa valorizzandone la determinazione e la volontà a operare in tal senso.

Nell’entourage quotidiano i ragazzi non hanno conoscenza di coetanee o donne che sposano una causa, non riconoscono nella loro madre seppur lavoratrice un eventuale esponente di questa categoria.

Comprendendo e riflettendo su questa particolare componente,  ammettono di ammirare le rappresentanti femminili “che sposano una causa”. 

È probabilmente sfuggita la capacità di calare la questione proprio su quanto accade nel film. Oceania sposa la causa del suo popolo, delle sue origini che non vanno recise e, oltrepassando i limiti, tesse la trama del futuro migliore per se e per gli altri accomunati dalla stessa sorte anche sacra.

Oceania è agli occhi dei ragazzi coraggiosa, perseverante, intraprendente, determinata, impavida del pericolo e visionaria perché conosce la fine del viaggio.

Il semidio Mawi ha molto delle particolarità umane almeno dal lato emotivo; prova, infatti, sentimenti umani quali la paura, la rabbia, la fragilità e la tenerezza. I tatuaggi che si trasformano sul suo petto indicano invece la sua meta-umanità e la trasformazione in un rapace ch,e libero vola nel cielo che sovrasta anche l’isola di Oceania, testimonia l’essere un semidio sempre a fianco di chi sa, come l’eroina, sposare la causa del suo popolo.

La differenza fra il carattere altalenante fra fragilità umana e deità di Mawi e la temerarietà di Oceania che non si lascia intimidire da nulla e che evita di impietosire nel chiedere raramente aiuto per la sua impresa titanica, pone in questo film l’ideale femminile ad un passo più avanti del rappresentante maschile.

Non c’è componente amorosa, sentimentale, coniugale preponderante che emerga nel film. C’è il sentimento del popolo, dell’unità civile, della famiglia come nucleo sociale determinante, gestito da una figura femminile, trasmessole da un’altra figura femminile arcana. Tale è la riflessione che merita essere condotta tra le nuove generazioni con un sempre maggiore approfondimento.  Nell’ottica di una consapevolezza più radicata e matura della parità di genere, onde evitare di non conoscere esempi di figure femminili che “sposano cause” nel lavoro, nella scienza, nella esistenza comune sicuramente presenti nella vita dei nostri ragazzi, sarebbe bene focalizzare l’attenzione su esempi concreti esistenti.

Ulteriore passaggio che merita  rilevanza e arricchimento è la differenza fra il sentimento dell’amore analizzato in parallelo di Cenerentola, Tiana e Oceania.  la dimensione affettiva che può correre a fianco alla dimensione della realizzazione di sé è una consapevolizzazione prodotta da un’educazione consona oltre che ad un’istruzione efficace. Se le due dimensioni non sono trattate in modo parallelo la confusione di genere viene da sé, è spontanea, se non automatica.

Soverato 28 febbraio 2018

Marzia Colace

 
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