Autrice:
Donatella Di Pietrantonio
Titolo: Mia
madre e’ un fiume
Editore:
Elliot
Anno:
2011
Collana:
Scatti
Pagine: ……
Libro candidato al premio Strega
2011
Scheda libro a cura di Emanuela
Pennacchi
Mia madre e’ un fiume
Una donna anziana, Esperina Viola,
colpita da atrofia cerebrale mostra
i primi segni di una malattia che
toglie i ricordi e il senso stesso
della sua esistenza. La figlia (voce
narrante), con la quale non e’ mai
stata in sintonia, si prende cura di
lei, tentando di aiutarla a
ricostruire la sua storia e, allo
stesso tempo, il loro rapporto. Un
rapporto nato storto fin da quando
lei e’ nata, perché la madre era “troppo
educata al sacrificio per
permettersi il piacere di stare con
la sua creatura”. La figlia,
intrecciando un dialogo intenso con
la madre, le “affabula” la
sua vita, i ricordi di un tempo
passato e di un Abruzzo luminoso e
aspro, dove “e’ aspra anche la
gente”. Le racconta del
silenzioso dolore della sorella
sfregiata dalla pentola bollente, di
come si ammazza il maiale in casa,
del cammino verso il diritto
all’istruzione, dell’emigrazione di
alcuni componenti della sua
famiglia.
Nel tentativo di elaborare il
rapporto con la madre, la figlia
comprende di non essere riuscita a
colmare l’assenza di questa donna
inaccessibile, che le ha negato
carezze d’affetto e amore.
Scavare nella memoria e’ per lei
doloroso, i conti non tornano mai, e
adesso che deve assisterla nella
malattia, può solo restituirle la
mancanza.
L’autrice, con linguaggio metaforico
paragona la madre a un fiume per la
sua bellezza semplice, a un albero
alto e irraggiungibile incapace di
proteggere: “Mia madre e’ un
albero. Alla sua ombra mi sono
giustificata. Si secca, anche
l’ombra si riduce. Presto sarò allo
scoperto”.
Una storia tenera, genuina e
difficile da dimenticare, sia per il
contenuto sia per
una scrittura
misurata, essenziale, che mi ha
emozionata e indotta a rileggerla
più volte.
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