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Cineforum 2012

Le donne del 6° piano

(Les femmes du 6ème étage)

a cura di Rosalba Pugliese

 

 

USCITA CINEMA: 10/06/2011
GENERE: Commedia
REGIA: Philippe Le Guay
SCENEGGIATURA: Philippe Le Guay, Jérôme Tonnerre
ATTORI:
Fabrice Luchini, Sandrine Kiberlain, Natalia Verbeke, Carmen Maura, Lola Dueñas, Berta Ojea, Nuria Solé, Concha Galán, Muriel Solvay, Marie-Armelle Deguy, Annie Mercier, Michele Gleizer

FOTOGRAFIA: Jean-Claude Larrieu
MONTAGGIO: Monica Coleman
MUSICHE: Jorge Arriagada
PRODUZIONE: France 2 Cinéma, Les Films de la Suane
DISTRIBUZIONE: Archibald Enterprise Film
PAESE: Francia 2011
DURATA: 103 Min
FORMATO: Colore

 

Trama del film Le donne del 6° piano:

Siamo a Parigi nell’anno 1960. Una famiglia di ceto borghese, conduce una vita monotona e superficiale. La routine austera e perbenista sarà sconvolta dall’arrivo, al 6° piano di donne spagnole piene di vite e di calore umano…Sullo sfondo di questa storia di progressive conoscenze tra culture diverse si muove la STORIA.

Quella di una Spagna franchista da cui si fugge e quella di una Francia gollista in cui regna il più ammorbante conformismo borghese, pur essendo in vigore la legge sul divorzio.

 

Philippe Le Guay. Dopo gli studi cinematografici all’Istitut des Hautes Etudies Cinematographiques e dopo essere stato docente di cinema a La Femis, realizza il suo primo lungometraggio Les Deux Fragonard (1989).

La sua carriera si divide tra film tv e pellicole d’oltr’Alpe,  spesso insieme al bravissimo attore Fabrice Luchini con il quale girerà nel 2003 il costo della vita, che diventerà immediatamente campione d’incassi.

Nel 2011 sarà la volta de le donne del 6° piano, in cui si denota la forte tendenza del regista a coniugare intelligenza e divertimento, liberandosi di quella complessità che scaturisce dalla rattura di certi tabù morali.

 

 RECENSIONE

E’ un film che si lascia vedere con gioia, leggerezza e un pizzico di profondità. Attraente soprattutto per gli evidenti contrasti che caratterizzano ambienti e vite dei personaggi. Il regista è stato bravissimo a mettere a confronto due mondi che s’incontrano, ma che sembrano incapaci di capirsi (corriere della sera). Storie e fotografie del film si muovono in opposizione. Ambienti luminosi e foschi, grigi e solari, vite monotone e spigolose com’è per esempio, il mondo della borghesia parigina ch s’incontra con la vita allegra e piena di calore umano delle colf spagnole che, nonostante le loro ristrettezze economiche, sanno dare gioia e calore. Le protagoniste principali, la moglie e la cameriera, sono due donne agli antipodi. La prima spigolosa ma fragile, cerca una sua dimensione in ambizione letterarie mai realizzate , cerca di superare la sua provincialità nella frequentazione di ambienti sociali d’ èlite, dividendosi tra bridge e parrucchiera. L’apparenza finisce per costituire l’unica sostanza della sua vita.

La seconda, piena di rassicurante certezza, seria, irreprensibile e allegra al punto da riuscire a rivoluzionare la vita di un rigoroso e freddo agente di cambio che, scopre improvvisamente, l’amore per le cose semplici sino a contentarsi di vivere in una stanza, proprio lui che era sempre stato orgoglioso del suo ”lussuoso e antico appartamento di famiglia”.

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