Trama
del film Le donne del 6° piano:
Siamo a Parigi
nell’anno 1960. Una famiglia di ceto
borghese, conduce una vita monotona
e superficiale. La routine austera e
perbenista sarà sconvolta
dall’arrivo, al 6° piano di donne
spagnole piene di vite e di calore
umano…Sullo sfondo di questa storia
di progressive conoscenze tra
culture diverse si muove la STORIA.
Quella di una Spagna
franchista da cui si fugge e quella
di una Francia gollista in cui regna
il più ammorbante conformismo
borghese, pur essendo in vigore la
legge sul divorzio.
Philippe Le Guay.
Dopo gli studi cinematografici all’Istitut
des Hautes Etudies
Cinematographiques e dopo essere
stato docente di cinema a La Femis,
realizza il suo primo lungometraggio
Les Deux Fragonard (1989).
La sua carriera si
divide tra film tv e pellicole d’oltr’Alpe,
spesso insieme al bravissimo attore
Fabrice Luchini con il quale girerà
nel 2003 il costo della vita,
che diventerà immediatamente
campione d’incassi.
Nel 2011 sarà la
volta de le donne del 6°
piano, in cui si denota la forte
tendenza del regista a coniugare
intelligenza e divertimento,
liberandosi di quella complessità
che scaturisce dalla rattura di
certi tabù morali.
RECENSIONE
E’
un film che si lascia vedere con
gioia, leggerezza e un pizzico di
profondità. Attraente soprattutto
per gli evidenti contrasti che
caratterizzano ambienti e vite dei
personaggi. Il regista è stato
bravissimo a mettere a confronto due
mondi che s’incontrano, ma che
sembrano incapaci di capirsi
(corriere della sera). Storie e
fotografie del film si muovono in
opposizione. Ambienti luminosi e
foschi, grigi e solari, vite
monotone e spigolose com’è per
esempio, il mondo della borghesia
parigina ch s’incontra con la vita
allegra e piena di calore umano
delle colf spagnole che, nonostante
le loro ristrettezze economiche,
sanno dare gioia e calore. Le
protagoniste principali, la moglie e
la cameriera, sono due donne agli
antipodi. La prima spigolosa ma
fragile, cerca una sua dimensione in
ambizione letterarie mai realizzate
, cerca di superare la sua
provincialità nella frequentazione
di ambienti sociali d’ èlite,
dividendosi tra bridge e
parrucchiera. L’apparenza finisce
per costituire l’unica sostanza
della sua vita.
La seconda, piena di
rassicurante certezza, seria,
irreprensibile e allegra al punto da
riuscire a rivoluzionare la vita di
un rigoroso e freddo agente di
cambio che, scopre improvvisamente,
l’amore per le cose semplici sino a
contentarsi di vivere in una stanza,
proprio lui che era sempre stato
orgoglioso del suo ”lussuoso e
antico appartamento di famiglia”.
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