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Soverato,
22 febbraio 2007
Dieci
anni della nostra storia
Le
donne raccontano: parole e immagini
Le
Scuole e la città incontrano
Maria
Rosa Cutrufelli
Sulla
sua produzione letteraria
a
cura di Marisa Rotiroti
Fondare
biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare
riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio
malgrado vedo venire”. Queste parole tratte da “Le Memorie di
Adriano” di Margherite Yourcenar si leggono su una parete della
Biblioteca, e ancora oggi ci sono utili per attingere energia.
La
Biblioteca delle donne è stata fondata nel 1996 dalle due
associazioni Kore e Fidapa di Soverato, grazie a un
finanziamento del Progetto Donna della Regione Calabria e alla
concessione dei locali da parte dell’Amministrazione Comunale con
cui, in un rapporto dialettico e costruttivo, abbiamo stipulato una
Convenzione rispettata ancora oggi dall’attuale
amministrazione. Dopo 30 anni, come atto di amore verso la Città,
abbiamo scelto di donare il nostro patrimonio alla Biblioteca
Comunale.
E’
stato ed è un atto di grande valore simbolico per cui ringrazio
entrambe le Amministrazioni per aver compreso la cultura delle donne.
Nella
premessa della Convenzione, infatti, si fa esplicito riferimento al
convincimento che il “bene comune” è la significazione
delle due soggettività, femminile e maschile, pertanto il principio
ispiratore dell’Amministrazione è il governo di una “Città
di donne e uomini”. Due donne oggi al Comune come allora. Sonia
e Donatella, socia della Biblioteca; Assunta e Sabina allora
La
biblioteca, però, era stata ideata nel 1992 in un momento storico di
grande speranza di rinnovamento e di fermento culturale e politico.
In quegli anni: era caduto il Muro di Berlino, erano crollate le
ideologie, c’era Tangentopoli, si auspicava una rinascita morale
della società.
Le
donne fondavano Librerie, Biblioteche, e Centri di documentazione e
c’era, quindi, bisogno di avere un luogo che desse risalto e
diffondesse il pensiero e la scrittura delle donne a tutte e a tutti.
Intanto,
la CEE emanava la direttiva sulle Azioni Positive delle P.O. (1991)
che valorizzavano la soggettività femminile, e la Conferenza
Mondiale delle Donne di Pechino (1995) sollecitava i Governi a
promuovere una cultura della differenza di genere. Sollecitazione
accolta dal Governo Italiano che il 7 marzo 1997 emana una direttiva.
E
noi a Soverato abbiamo scelto, con la fondazione della Biblioteca, di
diffondere il pensiero delle donne in tutti i campi del sapere
intrecciando rapporti e relazioni con donne delle Università, delle
Istituzioni, delle Librerie e delle Scuole.
Come
mai, mi chiederete, la BDS è nata proprio a Soverato? Qui è stato
possibile perché le due associazioni madri, ognuna in base alla
propria esperienza, stavano riflettendo sui percorsi di libertà
delle donne ed entrambe hanno portato, nel progetto, il loro
contributo di riflessione e di organizzazione interna ed esterna.
Offriamo
un servizio gratuito di apertura della BDS al pubblico tre volte alla
settimana.
Abbiamo
iniziato con grande entusiasmo il nostro percorso in 18, oggi siamo
in 50
La
nostra Biblioteca ha come finalità, oltre alla diffusione dei saperi
delle donne
La
valorizzazione della soggettività femminile
La
formazione a una cultura della differenza di genere: (diverso
sguardo con cui viene letta e interpretata la realtà: Lo sguardo
della donna è diverso da quello dell’uomo perché diversa è
l’esperienza e diverso il vissuto.
In
dieci anni la nostra attività si è svolta secondo una duplice
modalità di:
i
seminari interni, che ha dato alle più giovani l’opportunità di
raccontare la propria esperienza di figlie liberate e di
confrontarla con quella delle donne più anziane , che avevano
guadagnato il senso di essere libere attraverso il percorso di
emancipazione nell’UDI, nei partiti, nel mondo cattolico, nelle
associazioni e individualmente; proiezione di film di registe che ci
ha fatto riflettere su come il posizionamento dell’occhio
della
macchina da presa, da parte di un uomo o di una donna, sui corpi dei
personaggi dei film possa incidere sull’immaginario collettivo. Si
tengono gruppi di lettura in BDS, ed è stato realizzato a Crotone
un corso di scrittura.
Incontri
aperti all’esterno, con presentazioni di libri e la presenza delle
scrittrici, rappresentazioni teatrali di donne e proiezioni di film
di registe con la presenza di registe.
Opuscolo
”Uno sguardo altro.. Rassegna - Progetti alla Regione per creare
una Scuola Estiva che educhi alla cultura della differenza –
Progetto Rassegna e consulenza per Rassegna a CZ.
La
sperimentazione di una pratica relazionale col mondo sociale e con le
Istituzioni, laddove entra in rapporto, attraversa in modo
trasversale tutto il lavoro delle donne della Biblioteca per
l’affermazione della soggettività femminile individuale e
collettiva e di una cultura in cui uomini e donne, rispettosi delle
reciproche differenze, costruiscano insieme una società più giusta,
in cui si operi giustamente.
Dal
1997 ad oggi noi donne della Biblioteca, quasi tutte insegnanti,
abbiamo rivolto una cura particolare alla formazione di genere delle
nuove generazioni lavorando molto con le scuole. Le/gli studenti
hanno incontrato Gabriella Rossetti presente alla Conferenza di
Pechino, Joyce Lussu, donna partigiana.
Per
voi abbiamo pensato e realizzato progetti su letteratura e cinema con
le insegnanti che ne condividevano le finalità. Grazie particolare
alla Collega Filia che è stata la prima con Vittoria Codispoti ad
aderire con competenza ed entusiasmo
Il
progetto “Scrittrici in Biblioteca” vuole valorizzare la
relazione tra lettori/trici e la scrittrice. Tra chi legge e chi
scrive si crea un dialogo profondo che consente di far entrare nella
nostra esperienza personale l’esperienza della scrittrice.
Iniziato
nel 1999 con Maria Rosa è stato finalizzato alla diffusione del
“Pensare il Sud”, un Sud non estraneo alla modernità, ma
un Sud che con la modernità ha delle radici comuni, perché nato sul
mare, crocevia delle civiltà. Occorre “Restituire al Sud
l’antica dignità di soggetto del pensiero” dice Franco
Cassano nel suo bellissimo libro “Il pensiero meridiano”
edito Laterza nel maggio 1996. E noi abbiamo fatto incontrare ai
vostri compagni altre scrittrici del Sud: Silvana La Spina, Adele
Cambria, Luisa Mirone, Renate Siebert, che ha scelto di vivere al
Sud, cui ha riservato una attenzione rispettosa.
Abbiamo
voluto che Maria Rosa fosse qui con noi oggi perché per noi
rappresenta la nascita e il senso dei progetti fatti per voi, la
donna del sud, profondamente radicata col pensiero nelle sue radici
meridionali, siciliane, la scrittrice che ha pensato differentemente
la presenza femminile nella storia: la Briganta e Olympe de Gouge,
due romanzi che i/le nostre studenti hanno scelto di leggere insieme
all’altro romanzo “La Terrona.
A
Soverato ha presentato alcuni suoi libri: “La Briganta”, per
l’istituto per Geometri e la Fidapa nel 1991, “Canto al deserto”
nel 1994, ”Il Paese dei figli perduti” nel 1999, “La donna che
visse per un sogno” nel 2005, finalista al premio Strega 2004.
Maria
Rosa ha cominciato a scrivere giovanissima ed è anche
saggista, giornalista, e autrice di radiodrammi. Insegna alla
Sapienza di Roma “Scrittura Creativa”.
La
ringrazio di averci concesso due giorni del suo tempo per essere qui
con noi e le passo la parola.
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