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Soverato 30
novembre 2001
“Itinerario della memoria”
di Maddalena Barbieri
Marisa Rotiroti presenta Maddalena
Il fine primario della Biblioteca delle donne di
Soverato, BDS, è la valorizzazione
della soggettività femminile per
formare a una cultura della differenza di genere
(direttiva Presidente del Consiglio 7 marzo 1997 relativa
all’attuazione del “Programma di Azione”sottoscritto a Pechino
nel 1995) e la
diffusione dei saperi delle
donne.
Maddalena Barbbieri, che stasera si trova qui con noi,
è stata tra le prime donne a sostenermi quando, insieme con Assunta
di Cunzolo, presidente dell’associazione Kore, ho presentato il
Progetto “Biblioteca delle donne di
Soverato” al Progetto Donna della Regione
Calabria. Di questo le sono grata.
L’ho conosciuta nel 1993 quando eravamo entrambe
presidenti della Fidapa: lei a Catanzaro, io a Soverato.
La prima volta che mi recai a Catanzaro come presidente
e…. alla mia prima esperienza associativa…., mi sentivo smarrita
e un po’ confusa tra tante donne che non conoscevo; Maddalena, mi
fu subito simpatica per la semplicità e il calore umano con cui mi
accolse. Di lei mi affascinò la schiettezza e la vivacità
intellettuale che traspariva da tutta la sua persona, dal suo modo di
muoversi, di parlare, dalla motilità dei suoi occhi, dalla sua
capacità di relazionarsi. Io non sapevo chi fosse, si presentò, ed
ebbi la netta sensazione di trovarmi di fronte a una donna grande,
pulita e interiormente ricca, una donna di cui sentivo di potermi
fidare.
Da subito ho avuto modo di apprezzarla per la sua
libertà: di parola, una parola scevra da ogni convenzione, libertà
etica di vita e
rigore morale che fanno della Maddalena colta una donna speciale,
sensibile, tenera, “una castagnella”, come la chiamava suo padre.
Questo il mio primo impatto con la Maddalena donna.
Ebbi il primo approccio con la sua scrittura il 2
febbraio 1995, quando mi regalò il libro “Ninì
Barbieri”, da lei scritto in ricordo della
madre, che lessi d’un fiato e la cui lettura mi procurò una grande
emozione per la carica di umanità, che quel libro esalava attraverso
la figura della madre, che con grande passione e amore aveva
concretizzato il suo sogno – desiderio di realizzare una struttura
intitolata alla figlioletta “Ninì”, volata in cielo all’età
di quattro anni e ora sede della facoltà di Farmacia a Roccelletta
di Borgia. (CZ)
La dedica che mi scrisse
“il volere e saper fare è sempre valido nel
tempo” fu da me intesa come stimolo ad
andare avanti nel progetto Biblioteca, che in quel preciso momento si
era completamente arenato per inconsistenti,
chiamiamoli così, motivi burocratici e fu di
buon auspicio, perché improvvisamente l’8 marzo del 1995 la
situazione si sbloccò e avemmo il finanziamento dal Progetto Donna.
Maddalena è stata tra le primissime donne ad
arricchire la Biblioteca di libri. Ce ne ha regalati complessivamente
più di 200 e di questo la ringrazio ancora a nome mio e di tutte le
amiche fidapine e Korine che gestiscono la biblioteca e con le
quali, forse inconsapevolmente attraverso le sue donazioni, lei stava
creando una rete di relazioni: Maddalena portava i libri ad Adriana
Papaleo, donna dell’UDI che nomino perché durante la stesura del
Progetto, ci aveva messe in contatto con Matilde Avenali della
Biblioteca delle Donne di Ancona. I libri venivano ritirati da Delia
Fabrizi, una donna del gruppo Kore e del Comitato di Gestione della
Biblioteca e venivano finalmente sistemati sugli scaffali
I primi documenti inventariati sono state pubblicazioni
scientifiche (tra cui le sue), datate e non più reperibili in
commercio. Attraverso la lettura delle sue pubblicazioni ho scoperto
la Maddalena dotta, che ha avuto riconoscimenti a livello nazionale.
[Il suo “Per un’educazione su misura”,
in un concorso nazionale di didattica, è stato premiato a Recoaro
nel 1968. A Pisa, nel 1975, dalla Società italiana per il progresso
della Scienza è stato premiato “Problematica
della scienza psicologica”].
Maddalena è laureata in Pedagogia e il problema
psico -socio – pedagogico è stato l’asse portante della sua
attività didattica.
Ha ricoperto importanti incarichi nel Tribunale dei
Minori, nella
commissione psico - medica per le classi differenziali ed è stata, a
Catanzaro, la prima Presidente della Consulta Femminile. Ha una lunga
esperienza di vita associativa prima nel Soroptimist e poi nella
Fidapa.
Stasera Anna Maria Riccio ci presenta l’ultimo lavoro
di Maddalena “Itinerario della memoria”
che è uno scrigno prezioso di notizie, valori, esperienze di cui,
specialmente i giovani possono far tesoro. Il testo è stato premiato
dall’Accademia dei Parmenidei che ha premiato anche “La
donna e la Città”, e “Ninì Barbieri”.
Anna Maria è laureata in Lettere e, oltre a conoscere
Maddalena da tanti anni, ha con lei una profonda affinità elettiva,
perciò ci è sembrata la persona più adatta cui affidare questo
libro.
Anche Anna Maria, ancor prima di Maddalena è stata
molto vicina alla Biblioteca delle donne. L’ho conosciuta infatti
nel 1992 quando faceva parte, insieme con Rosa Tavella, del gruppo di
lavoro del Progetto Donna della Regione Calabria, che ha finanziato
la nostra Biblioteca,
In quel ruolo ha dimostrato grande sensibilità e
attenzione verso le donne delle associazioni femminili e i progetti
che esse portavano avanti. Ho avuto modo di apprezzare nel tempo la
sua capacità di mediazione tra donne diverse e la sua capacità di
interpretare la realtà, in relazione con altre donne, a partire
dalla propria esperienza personale; e qui, Anna Maria, faccio anche
riferimento a quel tuo bellissimo intervento fatto a Lamezia Terme
sulla fecondazione assistita.
Questo è solo un esempio. In diverse altre occasioni
ho notato questa sua singolarità.
Anna Maria ha condiviso l’idea e l’istituzione del
premio biennale “La più bella pagina di diario” indetto dalla
Fidapa di Soverato, quando io ero presidente. Per due volte ha fatto
parte della Commissione giudicatrice e ha portato il suo contributo
anche a un seminario di studio sul pensiero di Anna Arendt. Io sono
convinta che una presenza più costante di Anna Maria nella
Biblioteca sarebbe una ricchezza per tutte noi.
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