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SOVERATO - 28 - 10 - 1996
SOVERATO
- 28 - 10 - 1996
CONFERENZA
STAMPA
Apertura
Biblioteca delle Donne
Stasera è un momento
molto importante per me, per noi.
Sono particolarmente
emozionata perché l’istituzione di questa Biblioteca l’ho
fortemente voluta e ho fermamente creduto che si sarebbe realizzata.
Provo a raccontarvi
questa esperienza così come l’ho vissuta.
L’idea
dell’istituzione di una Biblioteca in Calabria mi piacque per la
sua valenza culturale e politica quando ne sentii parlare per la
prima volta nell’ottobre del 1992, in un incontro del Progetto
Donna, a Lamezia Terme, promosso dalla Consigliera Regionale Rosa
Tavella.
Rosa, pur non essendo
prevista nel gruppo di lavoro del P. D. la presenza delle
associazioni femminili (il gruppo era composto da rappresentanti di
partiti e del sindacato e dalla Consigliera delegata dalla G. R.),
aveva inteso coinvolgerle nella formulazione del programma di
lavoro che il P. D. intendeva presentare alla G. R. per utilizzare i
soldi stanziati in bilancio e assegnati al P. D. per l’anno 1992.
Noi donne delle
associazioni accettammo che si procedesse come in passato (senza
gruppo di lavoro allargato alle associazioni) perché i tempi erano
stretti, perché Rosa era l’unica Consigliera donna e questo lo
esplicitammo
Proponemmo però in
quella sede i criteri da adottare nell’ampliamento del gruppo di
lavoro .Assunta e Maria Grazia del gruppo Kore, sul modello del
comitato di gestione del Consultorio di Soverato, proposero che le
rappresentanti delle associazioni nel gruppo di lavoro fossero in
numero pari alle rappresentanti dei partiti presenti in Consiglio
Regionali + le eventuali consigliere regionali.
Il P.D .era un
organismo, una struttura che dipendeva dalla G. R. Era stato
fortemente voluto da Simona Della Chiesa nel 1987 (prima esperienza
in Italia) come luogo politico con poteri di filtro e d’intervento
trasversale in tutti gli assessorati. Stimolava anche la formulazione
di progetti da parte delle donne e delle Associazioni femminili.
Risultati concreti di questa prima fase sono stati: l’istituzione
del “Centro legale” e il “Telefono rosa”. Collaborò con
Simona la funzionaria regionale Luciana Curcio.
Di quell’incontro e
degli incontri successivi mi era piaciuto il clima che si era creato
tra le donne. Si mettevano in gioco. Le donne delle associazioni
avevamo parola: discutevamo, ci confrontavamo con le donne dei
partiti e delle Istituzioni. Proponevamo non pensando a un proprio
tornaconto personale, ma a ciò che poteva essere utile alle donne
per affermarsi come soggettività politiche, capaci di operare dei
cambiamenti nei rapporti con le persone, con le cose, con le
Istituzioni.
Maturai la
consapevolezza che il P.D. era uno spazio aperto in cui si potesse
attuare una politica di scambio di esperienze tra donne al di là
delle appartenenze. E questa pratica di relazioni tra donne ha
consentito che io venissi eletta, il mese scorso nel Coordinamento
Regionale del P. D.
Perciò si ritenne
necessario proporre l’istituzione di Biblioteche come spazi
politici in cui le donne potessero trovare la forza di esprimere il
loro punto di vista sul mondo partendo dalla propria esperienza
personale.
A Soverato era
possibile realizzare una simile iniziativa perché donne di due
associazioni culturali: il gruppo Kore e la F.D.A.P.A. stavano
riflettendo, ognuna per proprio conto e con modalità differenti sui
percorsi dell’identità femminile.
Il seminario aperto su
“Antigone e Ismene” organizzato dalla F.I.D.A.P.A. il 12 dicembre
1992 è stato l’occasione per rendere visibile il desiderio di
comunicazione tra donne diverse appartenenti a gruppi diversi. Da qui
l’idea del gruppo Kore di formulare insieme con le donne della
F.I.D.A.P.A .un progetto per l’istituzione della B.D.D. a Soverato
(l’altra è nata a Cosenza, progettata dall’associazione
Nosside).Le nove donne del gruppo Kore e dieci donne della
F.I.D.A.P.A. abbiamo scelto di assumerci la responsabilità
personale, attraverso l’istituzione di un coordinamento, della
gestione della Biblioteca, e ne abbiamo redatto il progetto
inoltrandolo tempestivamente nel dicembre 1992 alla R.C attraverso il
P.D.
Per la stesura del
Progetto abbiamo creato una rete di relazioni e messe in atto delle
mediazioni con Associazioni e donne di altre città, che ci hanno
offerto il contributo della loro esperienza e che noi abbiamo accolto
come ricchezza .Mi riferisco all’ associazione “Orlando” di
Bologna che gestisce il “Centro di documentazione delle donne” di
Bologna e a Matilde Avenali della Biblioteca delle donne di Ancona.
La mediazione con lei è stata messa in atto da Adriana Papaleo.
Fin qui la nascita del
Progetto.
La realizzazione è
stata lunga e faticosa: noi donne, concrete e tempestive (come siamo
abituate a fare in casa) avevamo redatto in tempi utili il progetto,
lo stesso non avveniva però da parte delle Istituzioni, per la
burocrazia lenta e ferraginosa (forse dovremmo trovare il modo di
snellire la burocrazia. Potremmo discuterne anche qui in B.) Abbiamo
dovuto ripresentare lo stesso progetto nel 1993 che poi è stato
ripresentato nel bilancio della R.C nel 1994 e finalmente è passato
nella “Finanziara”dell’8 marzo 1995, ultima seduta utile del
C.R. che si scioglieva per le elezioni.
.
Contemporaneamente noi
donne delle associazioni (quelle più attente) dal 1992 al 1995
insieme con alcune rappresentanti dei partiti del gruppo di lavoro
(Anna Maria Riccio, Pina Silvestri e altre..) e con la consigliera
Rosa Tavella abbiamo lavorato, per porre rimedio a queste lungaggini
burocratiche, alla stesura di una vera e propria legge che, se pur
perfettibile, supera la precarietà del concetto di delega e
istituisce il P. D.
Ora la coordinatrice è
la consigliera regionale Maria Grazia Caporale, si è insediato il
Coordinamento Sono sicura che si riuscirà a lavorare bene tutte
insieme.
Oggi la Biblioteca c’è:
è un luogo fisico e uno spazio politico reale. E’ una ricchezza da
utilizzare per promuovere lo sguardo delle donne sul mondo.
Oltre a essere un
laboratorio di progettazione e di scambio di esperienze tra donne, al
di là delle appartenenze (è questo il senso che noi diamo), è un
servizio nuovo che offriamo alla cittadinanza: donne, uomini,
ragazze, ragazzi, studentesse, studenti.
Il patrimonio che noi
mettiamo a disposizione per la lettura e la consultazione non è
quello di un’usuale biblioteca, ma di una biblioteca specialistica
fatta di libri, di scritti, di riviste, di documenti e leggi di
donne. Questo perché intendiamo far conoscere quanto il pensiero
delle ha prodotto in questi anni.
Vogliamo invitare a
riflettere con la nostra presenza e con i nostri strumenti (la
B.D.D.) su come il pensiero delle donne sia diventato “cultura
della politica” capace d’indurre cambiamenti nei rapporti tra le
persone per modificare la struttura della società. Qualcosa abbiamo
cominciato a fare...
Il senso del nostro
progetto è stato compreso dal Sindaco ing. Gianni Maria Calabretta e
da tutta l’Amministrazione Comunale. Il sindaco ha messo a nostra
disposizione questi locali che si trovano nel cuore del Palazzo di
città, in comunicazione con quella che sarà la Biblioteca Comunale.
E’ un’amministrazione amica e io vivo il Palazzo come casa mia.
Di questo lo ringrazio e con lui ringrazio anche i/le consiglieri
comunali e gli/le assessore da parte di tutte noi. Ringrazio anche le
amiche della F.I.D.A.P.A. e Caterina Galasso (presidente in carica
nel periodo in cui la Biblioteca è stata realizzata) per essersi
fidate e affidate a noi .Nomino tutte le donne del Comitato di
Coordinamento: Rosalba, Lilly, Patrizia, Teresa, Assunta ,Delia,
Fulvia, Francesca, Paola, Vanna, Maria, Maria Grazia, Angiola,
Viviana, Anna, Eva, Tina, a cui passo la parola. Illustrerà
l’organizzazione della Biblioteca.
Marisa
Rotiroti
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