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IO RESTO A CASA
... “Una stanza tutta per me”
a cura di Tina
Alvaro
A dire il vero, mi
è sempre piaciuto stare a casa, forse perché in essa si vivono i
momenti più significativi della nostra vita, siano essi tristi o
allegri, da soli o in compagnia, o forse perché da ragazza mi era
consentito uscire poco... e, non potendo “vivere fuori”, ho
cercato un modo per “vivere dentro”, dedicando la maggior parte
del tempo all'Arte dei lavori femminili: il ricamo, la maglia, il
cucito...
E così, in periodo
di quarantena, il “vivere dentro” per me è una condizione
piuttosto familiare... se non fosse che l'ansia e la paura da
due mesi si è impossessata di noi...
Ogni giorno dai
telegiornali ascoltiamo gli aggiornamenti con i vari divieti, le
situazioni tragiche di alcune città; apprendiamo che le persone più
a rischio sono anziani e con patologie... rientriamo nella fascia!!
ma non lascio che la paura prenda il sopravvento. Chiedo a mio marito
di mettere un po' di musica e lui, come se mi leggesse nel pensiero,
avvia il suo cd preferito: Piovani con “La vita è bella” che con
le altre musiche crea in casa un'atmosfera che infonde una piacevole
serenità...
E' in questo
contesto di proibizioni, limitazioni e divieti che ho cercato di
inventarmi in casa uno spazio di libertà, creando in sala “una
stanza tutta per me” con macchina da cucire, forbici, filo
ecc... tiro fuori i ritagli di tessuto che ho usato per i vestitini
delle nipotine (ne ho 4+2) e incomincio a fare per loro le mascherine
abbinate; quando anche loro “potranno uscire” avranno bisogno
della mascherina e non solo loro.... confeziono mascherine per figli
e nipoti... E se le facessi anche per le amiche?!
All'inizio si
diceva mascherina sì, mascherina no, ma già alla terza settimana ho
avuto la percezione che la mascherina sarebbe stato un accessorio
indispensabile nella nostra quotidianità e che l'avremmo portata
almeno per tutta l'estate …
Da sempre
l'abbigliamento comunica stati d'animo, rispecchia situazioni
sociali, è il terreno sul quale si rappresentano anche nuovi modi di
vivere della collettività.
La moda, come
leggevo da qualche parte, è una forma sociale di condivisione
estetica, mette l'accento anche sul cambiamento e sulla
socializzazione...
Se pensiamo ai vari
capi di abbigliamento che in ogni epoca sono entrati a far parte del
nostro guardaroba, non possiamo dimenticare il cappello la cui
funzione principale era quella di proteggere la testa non solo dal
freddo e dalle intemperie, ma anche dalla sporcizia e dagli sguardi
maschili...
I guanti, altro
accessorio comparso da subito nella storia del costume per le sua
funzione protettiva delle mani dal freddo e dallo sporco e più in
generale della pelle cosparsa di creme ed emollienti, solo con il
tempo acquista valore di bellezza e diventa ornamento...
Oggi la mascherina,
accessorio indispensabile, considerato uno dei modi per proteggersi
dal mostro invisibile, sta diventando il simbolo dell'emergenza che
stiamo vivendo, da avere quindi nel nostro guardaroba, non sappiamo
fino a quando, sicuramente per tutta l'estate!!!
Alla fine, come a
volte accade nelle prove della vita, c'è anche un lato frivolo che
emerge, quindi procuriamoci mascherine più o meno sfiziose, magari
abbinate all'abito che indossiamo o anche firmate (infatti molte case
di moda hanno convertito la loro produzione) e andiamo avanti con la
tenacia, il coraggio, la forza di volontà che distingue noi donne in
ogni situazione che la vita ci presenta, (guerra, malattie,
lutti....), alziamo la testa e... giriamo pagina… .
E allora estate 2020: borsa,
occhiali, cappello e... MASCHERINA!!!
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